Breve guida alla città, parcheggio ed itinerario Assisi
“Quali sono i Parcheggi per Assisi per Centro Storico?”
Nei consigli ai viaggiatori spesso si sottovaluta un’esigenza indispensabile: l’indicazione di strade e parcheggi.
Chi si occupa di turismo, soprattutto di quello con una marcata indole culturale, tende soprattutto a concentrarsi nel descrivere le bellezze e gli inestimabili capolavori che popolano la località in questione, tralasciando, senza malizia, gli aspetti prettamente pratici che una visita comporta.
Ovviamente l’attrattiva e l’importanza che hanno musei, piazze, reperti archeologici surclassano facilmente l’interesse che si ha per strade e parcheggi, che però si rivelano indispensabili ad una piacevole visita. Soprattutto per chi giunge sul posto con un mezzo proprio, auto, moto o camper, queste informazioni si rivelano di vitale importanza per non incappare in spiacevoli imprevisti che potrebbero influire sull’itinerario che ci si era programmato, facendo perdere tempo e correndo il rischio di dover eliminare qualche voce dalla lista di attività che ci si era prefissato di svolgere.
La guida che stai leggendo, incentrata su Assisi Centro Storico, vuole assolvere a questo compito, guidando il visitatore passo-passo su tutto l’itinerario, indicando strade e Parcheggi per il Centro Storico di Assisi, non dimenticando di indicare tutti i luoghi di interesse che si troverà sul tragitto; questo perché capita che nella foga di giungere a destinazione e mettere al sicuro il proprio veicolo si trascurino tutte quelle bellezze che ci si trova sulla strada, ignorandole a causa dell’attenzione che bisogna prestare a trovare strade e rimesse, oppure, per l’entusiasmo di raggiungere il sito più importante e famoso, si trascurino quelli meno noti ma meritevoli anch’essi della giusta attenzione.
Con questa breve guida tutto questo potrà essere evitato. Verrà fornito un itinerario che guiderà il turista attraverso Assisi, guidandolo attraverso le vie del borgo, indicando tutti i luoghi di interesse che troverà sul proprio cammino, con una breve descrizione, in modo da fargli scoprire anche parti di città che non aveva messo in conto di vedere.
Si vuole regalare un’esperienza completa di quella che deve essere la visita ad una città ricca di storia e di arte come Assisi, evitando la tendenza che il turismo di massa ha creato, cioè quella di concentrarsi solo sulle attrattive più famose, tralasciando il resto, che merita la stessa considerazione e troppo spesso viene ignorato.
Il tour comprende una parte alla guida e, dopo aver incontrato il parcheggio, il percorso continuerà a piedi attraverso l’antico borgo. Il tutto sarà intervallato da utili consigli e descrizioni in merito al patrimonio artistico di Assisi, unendo le utili indicazioni stradali a interessanti parentesi informative prettamente turistiche.
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ITINERARIO PASSO-PASSO
Arrivare ad Assisi in treno o in aereo
Per completezza di informazioni, di seguito vengono elencare anche le alternative all’auto, arrivando ad Assisi tramite ferrovia o aereo. Le indicazioni che verranno rese nel proseguo dell’articolo saranno utili anche a chi deciderà di usare questi mezzi di trasporto.
- In treno: la stazione ferroviaria di Assisi è la stazione denominata Assisi/Santa Maria degli Angeli. Vi transitano i treni delle linee delle Ferrovie dello Stato: (Firenze-Terontola-Perugia-Foligno) (Roma-Foligno-Perugia)
- In aereo: l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto regionale Umbro “San Francesco”, che si trova vicino Perugia, a circa 12 km da Assisi. L’aeroporto è servito da alcune compagnie low cost. Altra soluzione può essere l’Aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino (Roma) che dista circa 230 km.
In auto, moto o camper
In questa guida ci concentriamo sul fornire indicazioni soprattutto per chi arriva ad Assisi con un mezzo proprio, aiutandolo a destreggiarsi in città e fornendo utili informazioni dove parcheggiare in tranquillità il proprio veicolo e godersi a pieno la città in tutta la sua bellezza. Le indicazioni stradali saranno intervallate da utili descrizioni del patrimonio artistico che via via si incontreranno lungo il tragitto.
Provenendo dalla Strada Statale 75, arteria che collega Foligno ad Assisi fino ad arrivare a Perugia, bisogna prendere l’uscita che si innesta su via Los Angeles. Si prosegue fino ad incontrare, all’incrocio con viale Patrono d’Italia, la Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Basilica di Santa Maria degli Angeli
Santa Maria degli Angeli: la basilica di Santa Maria degli Angeli è una chiesa, di rito cattolico romano, sita ad Assisi, nella frazione omonima, costruita su progetto di Galeazzo Alessi con interventi di Jacopo Barozzi da Vignola a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Ha la dignità di Basilica papale e al suo interno è presente la Porziuncola, la cappella dove si raccoglieva in preghiera Francesco d’Assisi, e per questo centro della spiritualità francescana. In cima alla facciata del tempio spicca la statua della Madonna in bronzo dorato modellata dal Colasanti e fusa dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze. La Basilica, a croce latina, è lunga 126 metri e larga 65. L’interno della basilica, a tre navate, ha uno stile essenziale e semplice. Questo dovuto al fatto di dare maggiore risalto all’opera d’arte di maggior importanza che racchiude: la Porziuncola. La Fontana dei pellegrini, con 26 prese d‘acqua, sul lato sinistro esterno, fu donata dai Medici di Firenze nel 1610. L‘interno a tre navate, con una serie di cappelle laterali, si conclude con un transetto e un lungo coro con abside semicircolare.
Si prosegue lungo viale Patrono d’Italia. Lungo questa strada si costeggerà anche la stazione ferroviaria di Assisi. Le informazioni che seguono, quindi, risulteranno utili anche per chi arriva in treno e ha necessità di raggiungere il centro città in taxi o con un mezzo proprio noleggiato sul posto. Si segue il viale fino ad incontrare una rotonda: da qui bisognerà imboccare la strada provinciale 147 di Assisi (viale Giovanna di Savoia)
Fino ad incontrare un’ulteriore rotonda che permetterà di imboccare il viale Vittorio Emanuele III.
Proseguendo su questa strada per circa un chilometro, sulla sinistra si incontrerà la Piazza Porta Nuova e più avanti l’omonimo parcheggio, termine del viaggio in macchina prima di proseguire a piedi.
Miglior Parcheggio: Assisi Porta Nuova
Il migliore tra i Parcheggi ad Assisi per il Centro Storico. La Piazza di Porta Nuova è una delle piazze più grandi e importanti della città di Assisi e rappresenta il luogo ideale per passeggiare mentre ci si gode la natura. Il modo migliore di raggiungere la zona è in macchina. Proprio su questa piazza si trova uno dei parcheggi Saba, che renderanno la visita molto più comoda fornendo una valida soluzione al problema del parcheggio. Questa struttura pubblica è dotata dei migliori servizi, anche di sicurezza, 24 ore su 24. Dal punto di vista dell’ubicazione, il parcheggio Porta Nuova risulta essere il migliore di tutta Assisi; posto in una posizione strategica, permette di raggiungere il centro in soli cinque minuti, facendo una piacevole passeggiata tra le vie della città. È l’ideale anche come parcheggio per i camper: la sua vicinanza al centro e la possibilità di arrivare così vicino alle mete turistiche, saranno sicuramente l’ideale per chi ama viaggiare in autonomia, avendo allo stesso tempo tutti i confort che un camper fornisce. Caratteristiche del parcheggio:
o Aperto 24h/24h
o Copertura rete cellulare perfetta
o Dotato di telecamere di sicurezza
o Dotato di posteggi speciali per persone con mobilità limitata
o Altezza massima fino a 2,05 metri
o Tariffe dai 10 ai 12 euro per l’intera giornata (a seconda della stagione) e 1,25 euro l’ora
o Maggiori info e contatti a: Tel. 075813707 tutto l’anno dalle 7.20 alle 20.40 http://www.sabait.it/it/parcheggi/assisi
Giunti qui, non resta che proseguire a piedi ed inoltrarsi tra la storia e la bellezza di Assisi, scoprendola e ammirandola man mano che la si percorre.
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Tragitto a piedi
Arrivati a questo punto, non resta che mettersi le gambe in spalla e prepararsi a scoprire secoli di storia ed arte, passando per le tradizioni locali e per i sapori, che più di ogni altra cosa interpretano la cultura di un luogo suggestivo e a tratti mistico come la città di Assisi. Forte è la connotazione religiosa, dovuta alla figura mistica di San Francesco, a quello che ha rappresentato e continua a rappresentare per la cultura italiana e occidentale in generale, non solo dal punto di vista religioso. Ma Assisi non è solo questo e questa avventura tra le sue strade e i suoi monumenti la farà scoprire passo-passo.
Posto al sicuro il proprio veicolo, è tempo di incamminarsi. Il percorso parte dal parcheggio, che appena lasciato permette di imboccare via Borgo Aretino. Subito si entra in contatto con un pezzo di storia della città che, oggi come in passato, offre il benvenuto a chi entra ad Assisi: l’ingresso della Porta Nuova. Proseguendo lungo la via, una delle arterie principali della città, a pochi passi dalla Basilica di Santa Chiara e dalla Porta Nuova, sulla destra al numero 11 si passa accanto ad AssaggiAssisi.
AssaggiAssisi: Prima Assaggi i Prodotti Tipici, poi Scegli i tuoi Super Panini
E’ il posto ideale per cominciare la visita alla città partendo proprio dalla secolare tradizione gastronomica che la caratterizza. Qui si avrà l’occasione di degustare, in completa armonia con il luogo in cui ci si trova, tutto il meglio che la città e l’Umbria hanno da offrire al visitatore. Prodotti locali di altissima qualità, impossibili da trovare da un’altra parte, sapranno mettere in contatto il palato del visitatore con la cultura locale. Si può scegliere tra gustosi assaggi dei più pregiati salumi e formaggi del territorio, per scegliere come farcire il ghiotto super panino, fatto con pane locale sempre di giornata, da consumare mentre si visita la città oppure sul muretto-panchina davanti al negozio. Ma l’ideale è fermarsi un attimo, godere del gusto sprigionato da cotanta bontà coadiuvato dalla vista mozzafiato che si apre ai propri occhi. Di fronte ad AssaggiAssisi, infatti, si apre una vista spettacolare sulla vallata sottostante, ammirabile standosene comodamente seduti sul muretto che costeggia la strada e descrive un belvedere invidiabile. Il connubio tra sapore e vista sublime, darà alla visita una caratterizzazione sicuramente più immersiva nella cultura locale, tuffandosi a pieno nelle tradizioni gastronomiche e nell’immenso patrimonio culturale che le mura della città conservano e proteggono da secoli.
Seduti sul muretto panoramico a degustare un delizioso panino: esperienza totalizzante in grado di generare il mood perfetto per proseguire al meglio la visita ad Assisi.
Che ne dici di un’ esperienza unica fatta di assaggi di prodotti tipici, tanta simpatia, superpanini e panorama mozzafiato ? Un favoloso e succulento panino all’ aria aperta dopo aver assaggiato tutti i prodotti locali.
Da AssaggiAssisi assaggi tutti i prodotti tipici locali, PRIMA di scegliere il tuo Super Panino. Lo staff ti guiderà in un giro di assaggi, raccontandoti le origini dei sapori dell’ Umbria, e in 10 minuti tu e tutti i tuoi amici e parenti in viaggio con te potrete assaporare il famoso Super Panino di Tonino il Contadino. Il Tutto a Solo 5 EURO! Economico no?
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Ad Assisi, dopo il Panino, prova il GelaTonino!
E’ un Dessert Gelato Fresco, buono, adatto a grandi e piccini, da mangiare facendo la scarpetta con il cioccolato fuso!
Superato AssaggiAssisi con l’umore decisamente migliorato, proseguendo su via Borgo Aretino si incontra subito una delle perle della città: la Basilica di Santa Chiara.
La Basilica di Santa Chiara
L’idea di innalzare una chiesa in onore di santa Chiara fu concepita poco tempo dopo la sua sepoltura, avvenuta il 12 agosto 1253, il giorno dopo la sua morte, nella chiesa di san Giorgio, luogo già scelto per la prima sepoltura di san Francesco. La nuova chiesa fu consacrata il 6 settembre 1265 da Papa Clemente IV. Oltre il corpo della Santa, la Basilica conserva il Crocifisso di San Damiano, che parlò a san Francesco. L’edificio è caratterizzato dall’esecuzione di tutto il corpo con fasce rosa e bianche di pietra del Subasio e dai maestosi archi rampanti di sostegno ai due lati della chiesa. L‘interno è strutturato come la chiesa superiore di S. Francesco con una navata unica che termina in un transetto con abside poligonale. Anche qui una galleria percorre il perimetro, però, contrariamente a S. Francesco, all’altezza dei capitelli dei pilastri. Sulla navata, in prossimità del transetto, si aprono lateralmente due cappelle: Sant’Agnese d’Assisi e San Giorgio. Esse non facevano parte dell’organico della pianta originale della basilica, ma furono aggiunte in epoca successiva, come avvenne nella Basilica superiore di San Francesco. Nella parte dietro il Crocifisso, oggi Presbiterio (ex cappella del SS. Sacramento), affresco di Puccio Capanna (1340-46), Madonna col Bambino in trono con i Ss. Chiara, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Francesco, ed altri affreschi della scuola di Giotto e di Lorenzetti. Nel transetto di sinistra della basilica, tavola con la Vita di S. Chiara del cosiddetto Maestro della S. Chiara (fine XIII sec.); affresco staccato con Natività giottesca del XIV secolo. Nelle lunette, scene dal Vecchio Testamento, simili a quelle del ciclo superiore nella basilica superiore di S. Francesco (fine XIII sec.). L‘altare maggiore è racchiuso da un colonnato di 12 colonnine poligonali, opera di uno scalpellino umbro del XV secolo, con una cancellata in ferro battuto del XVIII secolo. Sopra l’altare maggiore campeggia la grandiosa croce sagomata (1255-1260), attribuita al cosiddetto “Maestro di Santa Chiara “, recentemente identificato con il pittore Benvenuto Benveni da Foligno, che si vuole sia anche autore della tavola di S. Chiara e di quella della Madonna della Cortina. Ai piedi del Cristo, Francesco e Chiara adoranti e l’immagine dell’abbadessa Benedetta che la commissionò. Sopra l’altare, nelle vele della volta a crociera, il “Maestro espressionista di S. Chiara” cioè, Palmerino di Guido da Assisi (1330-1335), collaboratore di Giotto nella Basilica di S. Francesco, ha proposto con egregia capacità espressiva il trionfo della verginità cristiana. Nella vela verso l’abside: Madonna con il Bambino e S. Chiara; nella vela opposta S. Agnese vergine e S. Agnese d’Assisi, sorella di S. Chiara. Nella vela sinistra S. Caterina e S. Margherita, mentre nella vela destra sono S. Cecilia e S. Lucia. Nel transetto di destra la tavola della Madonna della Cortina, bizantineggiante del tipo Hodighitria, cioè della Madre di Dio, XIII secolo, attribuita al Maestro della S. Chiara. Affreschi sempre riferiti a S. Chiara e scene bibliche del cosiddetto Maestro Espressionista di S. Chiara (prima metà del XIV sec.). Nella cripta, costruita nel 1850-72, ristrutturata nel 1935 in forme neogotiche, si conserva il sarcofago con il corpo di S. Chiara, ritrovato nel 1850. Di recente costruzione l’ambiente per esporre le reliquie di S. Francesco e di S. Chiara.
Via Santa Chiara
Superata la Basilica, si imbocca la via di Santa Chiara. Il prossimo punto di interesse dell’itinerario porta alla Cattedrale di San Rufino e alla casa natale della Santa. Dalla piazza accanto alla Basilica, bisogna imboccare la salita degli Orti e successivamente percorrere via Dono Doni. Al termine di questa strada si aprirà agli occhi, dal lato sinistro, la Cattedrale di San Rufino e di fronte la casa natale di Santa Chiara.
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Cattedrale di San Rufino
La cattedrale di San Rufino è il luogo di culto per la parrocchia cattolica della città di Assisi, chiesa madre e cattedrale della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. La chiesa sorge nell’omonima piazza, originariamente una terrazza creata in epoca romana, forse (ma non esistono prove documentate) il foro della città romana di Asisium. La fascia inferiore risale al XII secolo, coi tre portali fiancheggiati da leoni e grifi scolpiti. Il portale centrale in particolare ha una ricca ornamentazione, soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi di tralci, girali, figure allegoriche e animali mostruosi; la lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e San Rufino. Il portale destro ha una lunetta con due uccelli che si abbeverano a una fonte (simbolo delle anime cristiane che si abbeverano alla grazia divina), mentre quello sinistro ha due leoni attorno a un vaso. Sopra i portali corre una fascia orizzontale con figure di animali e mensole con teste umane e zoomorfe; sopra di essa si trova una galleria dalla quale sporgono quattro animali. La zona mediana è occupata da tre elaborati rosoni, attorno ai quali si trovano mensole con alcuni altorilievi: attorno a quello centrale simboli degli Evangelisti e in basso tre Telamoni. La zona della facciata risale alla fine del XIII secolo ed è composta da una coronazione triangolare a capanna con all’interno un arco gotico, dove probabilmente doveva essere inserita una pittura o un mosaico. Alla sinistra della facciata si eleva il maestoso campanile romanico, risalente in gran parte all’edificio di Ugone, con la cella campanaria decorata con doppie bifore. L’interno con impianto basilicale è ripartito in tre navate divise da pilastri. L’aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte si rilevano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti di una cupola. In seguito a restauri furono rimossi gli altari laterali, l’operazione sulla parete sinistra, rivelò porzioni di un muro d’epoca romana. Attualmente, nella cattedrale sono dieci le mense minori alternate a statue di Profeti, manufatti questi ultimi, opere di Agostino Silva del 1672. Fronteggiano la controfacciata in prossimità del portale centrale le due statue marmoree raffiguranti rispettivamente: San Francesco di Giovanni Dupré (1882) a sinistra e Santa Chiara di Amalia Dupré (1888) sulla destra.
Si prosegue con i luoghi che hanno caratterizzato la presenza di San Francesco ad Assisi. Si continua il tragitto per giungere fino alla casa natale del Santo, oggi Chiesa Nuova, passando attraverso la Piazza del Comune. Dalla Cattedrale si imbocca via San Rufino che sbocca nella piazza comunale e, da lì, attraverso via Arco dei Priori, si giunge alla Chiesa Nuova.
Piazza del Comune
E’ il cuore di Assisi, dove oggi come ieri, si svolgono le principali attività cittadine. Vi si affacciano i principali palazzi della città come Palazzo Capitano del Popolo, Palazzo dei Priori, la Torre del Popolo e il Tempio di Minerva.
- Chiesa Nuova: la tradizione la identifica come la casa paterna e natale di san Francesco d’Assisi che era un’importante tappa dei pellegrinaggi sulle orme del Santo. Nel 1610, per volere del re di Spagna Filippo III, fu fatta costruire, su progetto di Rufino da Cerchiara, una nuova chiesa in stile barocco al posto di quella medioevale.
- Tempio di Minerva: tornando sulla piazza, girando lo sguardo a sinistra si incrocerà il Foro Romano e Museo Archeologico (Tempio di Minerva). Venuto alla luce nel 1836, all’interno sono esposti sarcofaghi, capitelli e iscrizioni provenienti da Assisi o dagli immediati dintorni. I resti del Foro comprendono il basamento del tempio con le porte di accesso al pronao, una cisterna monumentale, un podio con i seggi per i magistrati, un tempietto tetrastilo dedicato a Castore e Polluce. In un secondo ambiente sono conservate tre statue in marmo ritrovate nell’area del Foro.
Si prosegue imboccando via Portica e poi, passando per via Arlando Fortini, si imbocca via San Francesco. Qui, subito a sinistra, si trova il Portico Monte Frumentario, che apre una delle strade più belle e monumentali di tutta la città.
Monte Frumentario
Nato come antico ospedale del Comune di Assisi, uno dei primissimi in tutta Italia, il Palazzo del Monte Frumentario fu costruito nel 1267 all’esterno della prima cerchia romana, sul lato a valle della strada che tuttora conduce alla Basilica di San Francesco. L’ingresso della struttura, che si sviluppa su tre piani e si affaccia su via Fontebella, vicolo degli Esposti e via San Francesco, è introdotto da un portico di sette arcate a sesto ribassato, sorrette da piccole colonne munite di capitelli bizantini scolpiti da lapicidi veneziani. La facciata d’ingresso è decorata da affreschi dipinti da un seguace umbro di Giotto (1300 ca), oltrepassata la quale si accede a un grande salone decorato da affreschi neogotici e illuminato da un finestrone aperto sulla valle. Il titolo di Monte Frumentario risale al 1746, quando il vescovo Ottavio Ringhieri vi trasferì la sede del Monte Frumentario Barberini, pia istituzione fondata nel 1634 dal cardinale Antonio Barberini. Contrariamente a quanto accadeva presso i Monti di Pietà, presso il Monte Frumentario si effettuava il prestito del grano e di altri prodotti della terra. Dopo varie destinazioni d’uso, riguardanti sempre e comunque attività riconducibili a proposte culturali e di intrattenimento, dal 2010, a seguito di un’importantissima opera di restauro, il palazzo è utilizzato quale sede espositiva tra le più suggestive in Umbria.
Giunti qui, la tentazione di proseguire dritto e raggiungere la ormai vicinissima Basilica di San Francesco è alta. Ma ci si arriverà alla fine, come culmine di questo itinerario. Attorno a via San Francesco, infatti, si dipanano numerose viuzze e vicoli che portato a diversi altri ed importanti punti di interesse che non si possono certo non citare e tralasciare. In un raggio di meno di un chilometro è possibile trovare ben tre porte monumentali che un tempo ed anche oggi consentono l’ingresso ad Assisi. Raggiungerle ed ammirarle darà alla visita un quid in più, riuscendo ad intravedere com’era l’urbanistica e l’organizzazione cittadina ai tempi della loro costruzione, che non si allontana molto dall’evidente punto di svolta che storicamente ha subito l’insediamento: l’avvento di San Francesco. A sud della via di San Francesco è possibile trovare due porte: la Porta San Francesco e la Porta San Pietro. Nelle immediate vicinanze di quest’ultima si incrocia l’Abbazia di San Pietro.
Abbazia di San Pietro
Fu fondata tra la fine del secolo X e l’inizio dell’XI in un’area dove sorgeva un’antica necropoli romana. È probabile che la sua fondazione fuori delle mura cittadine rientrasse nella costruzione di chiese e monasteri in aree strategiche del contado voluta dai monaci di San Benedetto al Subasio. Il monastero era sotto il controllo dell’abbazia di San Pietro di Perugia. La presenza del monastero è documentata dal 1029, attraverso un manoscritto conservato nell’Archivio capitolare di San Rufino in cui si può leggere: Terra Sancti Petri qui est monasterio, de Assisie. La chiesa, coeva della Basilica di San Francesco, presenta il tipico impianto romanico-umbro del secolo XIII, con i segni caratteristici dell’Ordine Benedettino; si tratta infatti di uno degli ultimi esempi di architettura monastica ad Assisi, dopo che, a seguito di un editto emanato nel secolo XIII, fu concesso di costruire nuovi edifici solo all’Ordine Francescano. La facciata, nella caratteristica pietra rosa del Monte Subasio, tipicamente romanica, è divisa in due ordini da una cornice di archetti pensili e tripartiti da lesene. Il portale centrale presenta, alla base, due leoni e sia gli stipiti che l’archivolto sono decorati da una fascia a racemi; un secondo archivolto presenta teste di animali. L’ordine superiore è decorato da tre grandi rosoni che si sviluppano in corrispondenza dei portali. All’origine, la facciata culminava in un timpano che fu abbattuto dopo il terremoto del 1832.
A nord, invece, è possibile trovare la Porta di San Giacomo.
Finalmente si arriva a quello che è il culmine di questo itinerario, il fiore all’occhiello dell’offerta culturale e turistica che Assisi offre. Benché sia un complesso religioso, il Convento e la Basilica di San Francesco non è solo un luogo di pellegrinaggio, ma è soprattutto un formidabile esempio artistico e storico, di livello altissimo e conosciuto ed apprezzando in tutto il mondo.
Basilica di San Francesco
E’ il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell’Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Nella complessa storia che ha segnato l’evoluzione dell’Ordine, la basilica (e l’annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti “frati della comunità”, il gruppo che andò in seguito a costituire l’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Presso la Chiesa sepolcrale della Basilica dove fu eretto l’altare sulla tomba del Santo, il 19 novembre 1585, il papa francescano Sisto V, con la bolla Supernae dispositionis istituiva l’Arciconfraternita dei Cordigeri. Nel 1754 Benedetto XIV l’ha elevata alla dignità di Basilica patriarcale (dal 2006 “Basilica papale”) e Cappella papale. Nell’anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Il 16 luglio del 1228, a soli due anni dalla morte, Francesco venne proclamato santo da papa Gregorio IX; il giorno dopo, 17 luglio, lo stesso pontefice e il rappresentante dell’Ordine minoritico, frate Elia da Cortona, posero la prima pietra per la costruzione di quella imponente basilica, come pattuito l’anno prima. Fu ben presto chiaro che la nuova basilica sarebbe stata una specialis ecclesia, ovvero sia il santuario ospitante le spoglie del santo, sia la chiesa madre del nuovo Ordine. La basilica è formata da due chiese sovrapposte, legate a due diverse fasi costruttive: la prima legata al romanico umbro, di derivazione lombarda, la seconda legata al gotico di matrice francese. Straordinario è, in entrambi i casi, l’apparato decorativo interno.
Di fronte all’atrio che precede l’ingresso della basilica inferiore si trova l’ex oratorio di San Bernardino, costruito per il Terz’Ordine francescano da maestranze lombarde intorno alla metà del XV secolo.
L’abside, visibile dal Chiostro grande o dalla terrazza che vi si affaccia, ha forma semicircolare in basso che diventa poligonale in alto. Fiancheggiata da due piloni cilindrici, vi si aprono finestroni gotici. Alle decorazioni della basilica hanno collaborato i più illustri artisti del tempo da Giotto a Cimabue a Simone Martini.
Sempre nella basilica inferiore è situato un locale che ospita le reliquie di san Francesco e un piccolo ma significativo insieme di oggetti appartenuti al santo. La chiesa inferiore ha la funzione di chiesa sepolcrale, sottolineata anche dalla presenza della cripta. Appare ancora quasi romanica: è priva di elevazione, le crociere sono larghe, i costoloni hanno una sezione quadrangolare, i pilastri sono bassi e grossi per sostenere il grave peso della chiesa superiore. Lo stile gotico è reso palese dal forte distacco dei costoloni dalle vele, che fa risaltare l’ossatura in maniera più sentita che nel romanico.
Tra i sepolcri monumentali, degno di nota è quello di Giovanni di Brienne, imperatore latino di Costantinopoli (IV Crociata).
La chiesa superiore presenta una facciata semplice a “capanna”. La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata, nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato. Una certa somiglianza viene evidenziata con alcuni edifici francesi, come la cattedrale di Angers, che presenta affinità sia in alzato sia in pianta.
La basilica superiore contiene la più completa raccolta di vetrate medievali d’Italia. Quelle della zona absidale (antecedenti al 1253) sono attribuite ad artisti della Germania nord-orientale, mentre quelle del transetto e della navata sono in parte di francesi e in parte di una bottega nata nell’ambito dell’officina del Maestro di San Francesco, databili nella seconda metà del XIII secolo. Il risultato finale è dovuto al contributo essenziale di artisti di altissimo livello come Cimabue e Giotto, le cui sperimentazioni hanno fatto, della basilica di Assisi, uno dei luoghi più importanti per l’evoluzione dell’arte italiana ed europea tra il Duecento e il Trecento.
La basilica superiore è adibita alle funzioni liturgiche di carattere ufficiale, come testimonia la presenza del trono papale nell’abside.
Fu modello e ispirazione per le chiese francescane, anche se talvolta venne liberamente reinterpretato, per esempio usando una copertura a capriate invece delle volte. Tra le derivazioni più dirette vi è la basilica di Santa Chiara, sempre ad Assisi, le chiese di san Francesco ad Arezzo e a Cortona, la basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli. Fuori dall’Italia si riscontrano somiglianze, per esempio, nella Cattedrale di Angers in Francia, dove probabilmente ci furono contatti tramite Haymo di Faversham, generale dei francescani dal 1240 al 1244.
Il tour termina con la visita alla Basilica di San Francesco, ma non finisce certo la visita alla città di Assisi. La città possiede molti altri numerosi punti di interesse, che è oltremodo opportuno scoprire e conoscere. Il filo conduttore è sicuramente la vita del Santo Patrono d’Italia che ha profondamento influenzato la storia, l’architettura e l’urbanistica della città. Essa ha infatti una organizzazione che si può definire medievale: apparentemente disordinata, fatta di strade e vicoli che si intersecano senza una particolare organizzazione, intervallati da una serie casuale di piazze, palazzi e monumenti. Ma già dopo qualche ora, Assisi accoglie l’ospite con la sua particolare atmosfera, rendendo familiare da subito tutto l’ambiente, dove non sarà difficile orientarsi dopo un po’ di pratica.
Tra le innumerevoli altre meraviglie che la città umbra conserva, vale la pena citarne almeno altre due, sia per completezza di argomentazione, sia per importanza.
Chiesa di San Damiano
E’ situata a sud-est del centro storico. Vale la pena recarsi a visitarla, perché la sua storia si intreccia in maniera importante con quella dei santi simbolo di Assisi: San Francesco e Santa Chiara. Si narra che nel 1205 san Francesco d’Assisi, dopo aver vagato nella campagna, sia entrato nella chiesetta di san Damiano, nelle campagne di Assisi. Pregando davanti al crocifisso presente all’interno della chiesa, e dopo aver chiesto insistentemente luce per il suo cammino, fede e speranza, sentì una voce parlare e chiedergli per tre volte di riparare la sua casa che va in rovina. Questo evento inciderà profondamente nella vita del santo che proprio qui, negli ultimi anni della sua vita, compose il Cantico delle creature. All’interno, il crocifisso ha un aspetto molto particolare: Cristo in croce non mostra sofferenza, ma sembra quasi ergersi per comunicare a braccia aperte un messaggio di speranza. Tra il 1211 e il 1212 santa Chiara, a seguito di una profezia di San Francesco, vi fondò un ordine di claustrali che vi risiedette fino al 1260. La stessa chiesa, secondo la storiografia cattolica, fu protagonista dei principali miracoli della santa: la moltiplicazione del pane, il dono dell’olio, la fuga dei saraceni dal chiostro, alcuni esorcismi e guarigioni, l’apparizione della croce sul pane davanti al papa.
Rocca Maggiore
La rocca Maggiore domina da più di ottocento anni la cittadella di Assisi e la valle del Tescio, costituendo la più valida fortificazione per la loro difesa. Si può raggiungere la fortezza a piedi attraverso la porta Perlici, eretta nel 1316: si ammirano le mura assisane ancora intatte che, nel loro lungo percorso, agganciano le due rocche, Maggiore e Minore. Vi risiedette, pure, il piccolo futuro re di Sicilia e imperatore Federico II di Svevia, affidato dalla madre Costanza d’Altavilla alla duchessa di Urslingen, moglie del duca di Spoleto. Alla parte interna della fortezza (in cui, nel 1972, furono girate alcune scene del film “Fratello sole, sorella luna”, diretto dal regista Franco Zeffirelli) si accede per l’ingresso del bastione rotondo, fatto realizzare nel 1535 da Paolo III Farnese: si giunge, quindi, al vasto cortile recintato, dove un tempo vi erano le stanze di servizio, e al maschio, già dimora del castellano, ripartito in quattro locali raggiungibili con una scala a chiocciola. La rocca Maggiore si congiunge, tramite le mura trecentesche, con la rocca Minore, o rocchetta, o cassero di sant’Antonio, voluta dall’Albornoz nel 1360 al fine di consolidare, verso il monte, quella parte di fortificazione.
Conclusioni
Questa non è certo una guida completa ed esaustiva su quello che si può trovare in una delle perle del patrimonio culturale italiano come Assisi. L’intento è quello di dare un piccolo aiuto a quanti abbiano in programma o in desiderio di giungervi e passare una giornata all’insegna della cultura, della storia e dell’arte. Si è voluto, all’inizio, porre l’attenzione su un aspetto che spesso viene un po’ sottovalutato come le indicazioni viarie, in modo da rendere il più semplice possibile arrivare in città e godersi la visita senza l’ansia di non saper precisamente cosa bisogna aspettarsi una volta arrivati nei pressi della città. Trovare subito un parcheggio che sia comodo per proseguire a piedi permette di evitare quelle inutili perdite di tempo che stressano e frustrano il turista che così, ovviamente, non parte certo col piede giusto. Inoltre, parte integrante della cultura di un posto è sicuramente la popolazione, con le sue tradizioni e le sue peculiarità che si esprimono in maniera nitida nel patrimonio gastronomico che si tramandano di generazione in generazione. Il consiglio della degustazione è parte integrante dell’esperienza che si è cercato di raccontare qui, e AssaggiAssisi è il posto giusto per regalarsela.
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